Per favore non chiamatelo Smart Working!

La consulenza per le aziende che guardano al futuro

Per favore non chiamatelo Smart Working!

Non chiamatelo Smart working

Oggi il termine più diffuso in ambito lavorativo è “Smart Working”, erroneamente associato al telelavoro dalla stragrande maggioranza delle persone e aziende.

Voglio difendere e tutelare questo approccio che in primis è culturale.

La situazione mondiale generata dal Covid-19 ha portato molte organizzazioni a doversi riadattare con molta fatica ad una modalità che costringe le persone a dover lavorare da casa con strumenti (in alcuni casi assemblati) di collaboration.

Le aziende al passo con i tempi hanno dato continuità al lavoro perchè già pronte dal punto di vista culturale e tecnologico.

Altre pronte tecnologicamente ma non culturalmente.

Infine quelle completamente impreparate tecnologicamente e culturalmente, con molti problemi lato sicurezza informatica, che non hanno mai pianificato e definito dei processi standard per poter collaborare e lavorare ovunque (non solo da casa).

Proprio ieri mi è capitato di vedere un servizio di un’azienda (ometto il settore), che fornisce servizi a grandi player della telecomunicazione, che si è trovata adover gestire la tematica del telelavoro per i propri dipendenti con grande urgenza, dovendo garantire continuità di servizio ai propri clienti.

La scena più assurda del servizio è stata vedere le persone uscire dagli uffici con i loro desktop fissi sotto le braccia e/o dentro delle buste. 

Quindi mi state dicendo che queste persone sono state costrette, per poter lavorare da casa a staccare i PC dell’ufficio e portarseli a casa? 

Possibile che ancora oggi un’azienda è legata alla postazione fissa?
(si è possibile…e conosco tante realtà anche nei settori IT purtroppo, ndr)

Quante aziende ancora lavorano in questo modo?

Da diverse settimane anche i TG nazionali parlano di smart working, ormai sulla bocca di tutti.

Per favore non chiamatelo Smart Working, perchè quello a cui stiamo assistendo non è Smart Working.

Sentire anche amici professionisti nel loro lavoro dire “sto lavorando in modalità smart”, e poi scopro che dopo il Decreto della chiusura totale sono dovuti correre nei loro studi professionali a prendersi il PC fisso, staccare tutto e portarselo a casa…capite bene che si da una terminologia errata al semplice lavorare da casa.

Lo Smart Working è in primis un approccio culturale, non una semplice modalità di lavorare.

Lo Smart Working è integrare insieme cultura aziendale, tecnologie e processi in un sistema armonico, flessibile ed in continua evoluzione.

Il primo cambio di paradigma nell’approccio culturale è portare i propri collaboratori ad orientarsi su obiettivi da raggiungere e risultati da ottenere, che svincola dal vecchio preconcetto del lavoro associato a quante ore sono seduto in ufficio.

Passare dalla quantità del lavoro alla qualità. 

Il fatto che io sto fino alle 22 in ufficio a fare gli straordinari in molte situazioni è sintomo di poca organizzazione e mancanza di gestione del tempo che mi porta lavorare in urgenza, con conseguenze sullo stress e ansia che abbassano le mie difese immunitarie.

Orientarsi al risultato presuppone la capacità di mettere equilibrio nel work-life balance.

È doveroso sottolineare che ci sono lavori che richiedono la presenza fisica operativa negli orari di lavoro, ma una cultura aziendale basata sullo smart working permette di mettere al centro le persone e dare a loro strumenti concreti per vivere con meno stress e apprensione lavori ripetitivi e di routine.

Un elemento attivatore di questo nuovo approccio culturale che porta le persone a equilibrare la vita lavorativa e quella privata è sicuramente l’intelligenza emotiva, che consente l’empowerment di caratteristiche fondamentali per allenare la capacità ad orientarsi ai risultati.

In uno studio fatto da Six Seconds (info: 6seconds.org/soh ) emerge, soprattutto in Italia, che ci sono tre competenze dell’intelligenza emotiva che possono impattare positivamente su una performance efficace e bilanciata, che sono:

Trovare la Motivazione Intrinseca: trarre energia dai valori personali anziché essere guidato da fattori esterni.

Esercitare l’ottimismo: acquisire una prospettiva proattiva di speranza e possibilità

Perseguire Obiettivi Eccellenti: connettere le scelte quotidiane con il proprio senso di scopo

La centralità della persona diventa l’elemento chiave e strategico all’interno delle aziende che vogliono portare ad un approccio culturale che possa assecondare con flessibilità e predisposizione al cambiamento per adattarsi a situazioni tipo Covid-19 in maniera automatica, e vivere il nuovo ambiente senza stress e ansia.

L’ambiente è cambiato oggi.

Quali sono le capacità e i comportamenti che devo integrare a livello di identità, convinzioni e valori?
Solo agendo su questi tre livelli posso integrare nuove abitudini comportamentali che si manifestano in uno scenario completamente cambiato. 

A capo di tutto, ci deve essere un Sistema Azienda che favorisce tutto ciò, altrimenti ognuno agirà autonomante e slegato da obiettivi aziendali, navigando a vista a seconda delle circostanze.

L’automatismo e la capacità di adattamento presuppongono ruoli e processi chiari che abbracciano i vari scenari di azione e soprattutto scelte tecnologiche che permettono di lavorare da qualsiasi dispositivo, in qualunque situazione.

Oggi le tecnologie di collaboration, di desktop e application virtualization, cloud computing, document management, permettono alle aziende di essere sempre presenti per i clienti e per i propri collaboratori/dipendenti.

Lo Smart Working è armonia tra cultura aziendale (centralità persona), processi e tecnologia.

Per favore non chiamate Smart Working quello che sta avvenendo oggi. 

Per molti è solo una soluzione tattica per sopperire ai disagi di oggi.

Lo Smart Working è strategico.

E domani, quando tutto tornerà ad una diversa normalità, quale associazione neurologica faremo alla parola Smart Working?

Il serio rischio sarà associare “lavorare in modalità Smart Working” al periodo Covid-19.

Per favore non chiamatelo Smart Working, perchè soprattutto non lo è.

Lo Smart Working sarà una grossa opportunità per le aziende nel prossimo futuro.


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